Sono molto ricchi di acqua e forniscono un buon apporto di minerali e, soprattutto, di fibre. Per questo, hanno effetti depurativi e costituiscono un aiuto ideale a chi ha difficoltà digestive o soffre di stitichezza.
Le fibre alimentari, associate all’acqua, incrementano il proprio volume in fase digestiva dando un senso di sazietà e facilitando il transito intestinale del cibo. Le fibre sono di due tipi differenti: solubili e insolubili. Il 20% circa delle fibre contenute nei radicchi sono di tipo solubile . Le fibre solubili hanno potere ipoglicemizzante e ipotriglicerizzante.
Le fibre possiedono la capacità di rallentare l’assorbimento degli zuccheri a livello intestinale. Ciò contribuisce al controllo del livello ematico di glucosio dopo i pasti (glicemia) e, quindi, dei livelli di insulina. Per tale ragione è un alimento consigliato a chi soffre di diabete di tipo 2.
Per questa ragione, un pasto ricco di carboidrati se associato a una buona dose di fibra solubile risulterà con un carico glicemico inferiore. Cioè, la fibra produrrà una minor velocità di assorbimento di quei carboidrati dell’alimento a indice glicemico alto. Questo risulta importante tanto nei soggetti sani quanto in soggetti diabetici.
La fibra solubile è in grado di influenzare anche il riassorbimento dei grassi, per lo piùtrigliceridi.
Infatti, presentano molecole steroidee vegetali, dette fitosteroli, sostanze strutturalmente e funzionalmente simili al colesterolo animale che non vengono normalmente assorbite, se non in piccolissima parte, a livello intestinale. I fitosteroli sono in grado di abbassare i livelli di colesterolo nel sangue, soprattutto riducendone l’assorbimento enterico, come dimostrato da numerose evidenze scientifiche e cliniche.
L‘Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), sulla base delle ricerche prodotte, ha concluso che il colesterolo nel sangue può essere ridotto in media dal 7 al 10,5%consumando da 1,5 a 2,4 grammi di steroli e stanoli vegetali al giorno.
In proposito, ha approvato la seguente indicazione sulla salute che può essere trascritta nelleconfezioni di alimenti che contengono tali sostanze: “È stato dimostrato che gli steroli vegetali e gli esteri di stanoli vegetali riducono il colesterolo nel sangue. L’ipercolesterolemia costituisce un fattore di rischio per lo sviluppo di malattie cardiache coronariche.”
I polifenoli sono ben rappresentati nei radicchi rossi, in particolare le antocianine che sono responsabili del colore rosso-violaceo dei radicchi e, cosa più importante, sono potenti antiossidanti dalle grandi proprietà benefiche.
Queste sostanze non svolgono funzioni nutrizionali ma esercitano funzioni protettive e anti-invecchiamento sull’intero organismo. Agiscono principalmente sul sistema circolatorio. Possiedono proprietà antinfiammatorie e antiaggreganti delle piastrine.
Svolgono un’azione vasodilatatoria, antiossidante e protettiva sul microcircolo. Ecco perché alimenti ricchi di antocianine vengono consigliati per combattere la fragilità capillare (cellulite, varici, emorroidi).
Inoltre, le antocianine sono utili per risolvere i problemi di ritenzione idrica, perché impediscono la formazione di edemi, cioè di accumuli di liquido negli spazi intercellulari o tra i tessuti. Un adeguato consumo di radicchio rappresenta quindi un valido aiuto per ridurre gli effetti negativi indotti dall’ipercolesterolemia.
I radicchi rossi, inoltre, possiedono vitamine del gruppo B e vitamine C, E e K in quantità significative.
Riguardo al contenuto in minerali, il radicchio rosso possiede un ottimo quantitativo di potassio, e buoni livelli di fosforo, zinco, magnesio, sodio, ferro e calcio.
Calcio e ferro, tuttavia, risultano scarsamente biodisponibili, sia per la forma chimica delle molecole che racchiudono il ferro, sia per la presenza di fibre e anti-nutrienti (acido fitico e ossalico) che ostacolano l’assorbimento del calcio.
Grazie ai flavonoidi ed al contenuto di potassio, i radicchi hanno un potere ipotensivo.
La presenza nel radicchio rosso di triptofano aiuta a rilassare il sistema nervoso e a contrastare l’insonnia. Il triptofano, infatti, rappresenta il punto di partenza per la sintesi di alcune sostanze biologiche, tra cui la serotonina (detto l’ormone del buonumore). La serotonina è un precursore della melatonina, l’ormone che regola la qualità e la durata del nostro sonno.
Nel trattamento e controllo della psoriasi, l’alimentazione gioca un ruolo molto importante. La psoriasi è un’infiammazione cronica dell’epidermide che può avere molte cause compreso lo stress e turbe psicologiche. Si è osservato che l’assunzione di cibo disintossicante, che contrasti l’effetto ossidativo dell’organismo, porta benefici apprezzabili. Il consumo di fibreassociato a quello di verdure amare quali appunto il radicchio riesce a portare giovamento a questa patologia.
La scarsa presenza di purine lo rende adatto al regime nutrizionale contro l’iperuricemia e lagotta. Le purine sono composti azotati che il nostro corpo assume dagli alimenti o sintetizza direttamente per la formazione degli acidi nucleici (DNA e RNA). Nel processo di sintesi e smaltimento delle purine in eccesso, che avviene a livello epatico, l’acido urico (o urato) è il catabolita, cioè il prodotto di scarto, derivante dalla degradazione delle purine.
cit. dal sito melarossa